Tab Article
Il primo dei tre volumi dedicati al collezionismo artistico a Venezia in età moderna, che coprono un arco temporale compreso tra le origini documentate del fenomeno e il primo Ottocento, quando, dopo la caduta della Serenissima e la donazione di Teodoro Correr delle sue raccolte alla città, si apre un'epoca per molti aspetti del tutto nuova del collezionismo cittadino. Stagione cruciale in tale contesto è il XVII secolo, qui trattato a partire dal 1615, anno in cui Vincenzo Scamozzi registra il passaggio da collezioni di matrice cinquecentesca a gallerie connotate da una sensibilità spiccata, se non esclusiva, per le pitture. Composto da saggi tematici che illuminano tipologie di opere, aspetti del mercato dell'arte, presenze forestiere di artisti, collezionisti e agenti, questioni storiografiche e dall'analisi di due casi-studio di raccolte particolarmente significative, il volume è completato da un corpus di oltre quaranta voci biografiche su raccoglitori, mercanti, agenti, diplomatici e critici che hanno assunto un ruolo determinante nelle vicende collezionistiche del Seicento lagunare: accanto a personalità in parte note, ne compaiono numerose altre dal profilo sinora indefinito nonostante la loro rilevanza nel panorama del tempo. Completa il volume un'appendice di inventari inediti, dall'inventario post mortem a quello redatto dal collezionista, dall'inventario d'artista a quello di uno dei più importanti agenti attivi a Venezia nel secolo in esame.